Il Piano del Parco Regionale dell’Appia Antica è il documento che fissa le linee d’azione e di intervento dell’Ente di gestione. Già adottato dal Consiglio direttivo nel 2002 ed approvato dal Consiglio regionale il 18 luglio 2018 è a tutti gli effetti lo strumento urbanistico di riferimento per questo territorio. È attualmente vigente sui 3.400 ettari di territorio, cioè nel perimetro precedente all’ampliamento del 2018. Nelle zone di ampliamento (Divino Amore, Falcognana, Mugilla, Mandrione, Tor Fiscale e Piazza Numa Pompilio) sono invece in vigore le norme di salvaguardia così come previste dall’art.8 della L.R. 29/97. Guarda la mappa e scopri dove è vigente il Piano
Oggi, quindi, il territorio dell’Appia è oggetto di una tutela a 360 gradi. Sono in vigore due strumenti di pianificazione regionale, il Piano del Parco ed il Piano Territoriale Paesistico per la tutela paesaggistica e culturale, ai quali si aggiungono i vincoli statali relativi ai beni storici ed archeologici. È compito delle istituzioni e degli enti preposti applicare in modo integrato piani e vincoli, quali strumenti per una corretta governance di questo territorio.
Linee guida del Piano
Tanti progetti, un unico obiettivo: un territorio che sia modello di gestione e sostenibilità
Normativa di piano
Tutte e norme di riferimento per l’attuazione del Piano e dei suoi obiettivi
Cartografia di piano
Le carte che aiutano a leggere le norme ed interpretare gli obiettivi del Piano
Zone di ampliamento
Le norme vigenti nelle aree dell’ampliamento 2018 e successive modifiche
Normativa ambientale
Le Leggi Regionali e Nazionali in vigore che regolano la vita nel territorio del Parco
Analisi e cartografia generale
Gli studi che hanno portato alla redazione del piano e altri materiali utili per approfondire
Linee guida del piano
Ricostruire l’unità territoriale e paesaggistica del Parco tra aree separate e ricomporre, il più possibile un sistema unitario capace di consentire una visione ed una fruizione continua del territorio, anche attraverso la realizzazione di una sentieristica dove il godimento del paesaggio, dello stare all’aria aperta, della natura intorno, è consentito attraverso regole certe
Eliminare l’abusivismo che ha avuto come conseguenza la nascita di nuclei edilizi, molti dei quali di scarsa qualità, spesso ospitanti attività produttive incompatibili con il Parco
Ampliare i confini e riconnettere aree ad alto valore ambientale e culturale oggi separate, creando un sistema di continuità territoriale con il centro storico di Roma e garantendo con il sistema di aree protette contigue una continuità biologica e ambientale
Favorire la rinaturazione della vaste aree agricole che hanno dimostrato una grande capacità di ripresa e di recupero di elementi di biodiversità
Sviluppare un’agricoltura multifunzionale di qualità e a basso impatto ambientale
Mantenere e rafforzare elementi che garantiscono la continuità paesaggistica, come le riperimetrazioni, gli interramenti, il sostegno all’attività agricola, le indicazioni prescrittive per le proprietà private
Cambiare i criteri di mobilità delle aree interessate dal traffico di attraversamento e realizzare opere che permettano nel Parco la sola circolazione residenziale e turistica
Contribuire al bilancio ecologico della città di Roma e dei comuni di Ciampino e Marino con azioni di tutela e rafforzamento dei livelli di naturalità, e con l’alleggerimento dei processi di antropizzazione
Creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile
Garantire le condizioni per ulteriori sviluppi e nuove fasi della ricerca archeologica
Costruire una fruizione controllata con la partecipazione dei cittadini e promuovere una più generale cultura della tutela
Promuovere l’educazione ambientale, anche attraverso la realizzazione di apposite strutture, e un’efficace politica educativa rivolta non solo alle nuove generazioni ma anche alla popolazione nel suo complesso.
Normativa di Piano
Il Piano del Parco approvato dal Consiglio regionale il 18 luglio 2018 ed è stato pubblicato sulla BURL n. 85 del 18 ottobre 2018:
Supplemento 1Relazione di progetto, normativa di piano e relazione di analisi del sistema ambientale;
Nelle aree così dette di ampliamento, diventate a tutti gli effetti Parco nel 2018 vigono le norme di salvaguardia già applicate prima del Piano nel resto del Parco. Vediamole quali sonoin questo caso le norme di riferimento. Con la L.R. 22 ottobre 2018 n.7 (Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale, Art.7, Modifica della perimetrazione del Parco regionale dell’Appia Antica pubblicata sul B.U.R. Lazio P. I-II 23/10/2018, n. 86 ) è stato ampliato il perimetro del Parco. Con la L.R. 27 febbraio 2020 n. 1 ( “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione” pubblicata sul B.U.R. Lazio n. 17 supplemento n. 2 del 27 febbraio 2020, art. 9 comma 17 ) è stato nuovamente modificato il perimetro di ampliamento, secondo la planimetria e la relazione descrittiva contenute, rispettivamente, negli Allegati A e B che costituiscono parte integrante della presente legge”. In particolare l’art. 7, comma 2 della L.R. 7/20 stabilisce che: “Limitatamente al territorio oggetto di ampliamento non ricompreso nella perimetrazione prevista nel piano, si applicano le misure di salvaguardia di cui all’art. 8, L.R. 29/1997”.
L.R. 02 Aprile 2003, n. 10 Modifiche alla legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 (Norme in materia di aree naturali protette regionali) e successive modifiche. Disposizioni transitorie